Preparazione agli esami

Centro Diagnostico Trasimeno

Alimentazione

L' assunzione dei cibi influsce sulla concentrazione sanguigna di molte sostanze. Esempio, un' abbondante cena a base di cibi grassi, la sera prima del prelievo, può aumentare sensibilmente la concentrazione dei trigliceridi. D' altra parte anche un digiuno prolungato altera la concentrazione di molte sostanze come la bilirubina. E' quindi consigliabile, in linea generale, consumare una normale cena la sera prima del prelievo ed astenersi in seguito dall'ingerire altri cibi o bevande che non sia acqua.

Alcool

L' assunzione di alcool provoca alterazioni transitorie e/o croniche di molte sostanze. Entro 2-4 ore dall'assunzione di modeste quantità di alcool si registra una diminuzione del glucosio (glicemia). Se l'ingestione di alcool è abituale e abbondante la concentrazione di molte sostanze viene permanentemente alterata segnalando così le patologie legate all' alcolismo cronico. E' quindi opportuno

limitare il consumo di bevande alcoliche per tutta la giornata che precede il prelievo, o ancor meglio, astenersi completamente

.

Caffeina

L'effetto della caffeina sulle sostanze presenti del sangue non è ancora del tutto chiaro anche se il sospetto di interazione è molto consistente. E' logico, quindi, non assumere bevande contenenti caffeina prima del prelievo. Si deve ricordare che non solo il caffè fa parte di questa categoria ma anche il thè e molte bibite a base di cola. Queste bevande contengo, oltre che sostanze eccitanti, zuccheri.

Fumo

Come per l' alcool anche il fumo provoca sia alterazioni transitorie, sia alterazioni croniche. Dopo un'ora dall'aver fumato da 1 a 5 sigarette si registra l'aumento della concentrazione degli acidi grassi, del glicerolo libero, dell'aldosterone, del cortisolo di altre sostanze. L'importanza di tali variazioni dipende anche dall'età, dal sesso e dal tipo di fumo (sigari,pipa). E' bene astenersi dal fumare almeno dalla sera precedente il prelievo.

Ciclo Mestruale / Gravidanza

Le condizioni fisiologiche legate ai diversi momenti del ciclo mestruale e alla gravidanza producono sensibili variazioni nella concentrazione sanguigna di molte sostanze.

Avvisare sempre il laboratorio dell'eventuale stato di gravidanza o se sono in corso le mestruazioni

. Sopratutto

se devono essere eseguiti dosaggi ormonali, comunicare, la data delle ultime mestruazioni

.

Attività Fisica

L'attività fisica, anche modesta, provoca in generale un passaggio dell'acqua presente nel sangue verso i muscoli. Ciò fa aumentare la concentrazione sanguigna di molte sostanze. I meccanismi coinvolti sono molto complessi. Importante, ai fini del prelievo, è non arrivare al laboratorio dopo aver camminato, corso, o pedalato a lungo.

Ansia/Stress

La tensione che si accumula guidando nel traffico, lo stress conseguente ad una arrabbiatura mattutina o l'ansia che, a volte, precede il prelievo, sono tutti fattori che possono alterare alcuni importanti parametri (es. aumento globuli bianchi, acido lattico,acido grassi, etc). E' importante, quindi,

essere quanto più possibile rilassati al momento del prelievo

.

Farmaci

Comunicate al laboratorio se state seguendo una qualsiasi terapia

o se

avete assunto farmaci nelle 24h precedenti

.


Come fare fronte alla paura, al disagio ed all'ansia da test



Non esiste nessuno per il quale l’esecuzione di un prelievo di sangue o la raccolta di urine e/o feci, sia piacevole; tuttavia, gli esami di laboratorio eseguiti su questo tipo di campioni sono in grado di fornire informazioni importanti per aiutare a salvaguardare o migliorare la qualità della vita della persona che si sottopone al test. Il clinico può richiedere l’esecuzione di esami di laboratorio per molteplici scopi, incluso lo screening, la diagnosi, il monitoraggio o la prognosi di una patologia.

Molte persone possono provare imbarazzo, disagio o ansia al momento dell’esecuzione dei prelievi/raccolta dei campioni per i test. Se l’esecuzione di esami di laboratorio è fonte di ansia, imbarazzo o disagio, i capoversi possono essere un valido sostegno per affrontare il prelievo del campione senza stress:

  • Suggerimenti sui test ematici
  • Suggerimenti per aiutare i bambini ad affrontare un test medico
  • Suggerimenti per aiutare l'anziano ad affrontare un test medico



Suggerimenti sui test ematici

La maggior parte degliesami di routine richiedono un campione di sangue. Spesso questa semplice procedura risulta essere la più traumatica per le persone che vi si sottopongono.

Vi sono due ordini di problemi:

1) quelli fisici, il fastidio dovuto all'inserimento dell'ago

2) quelli emozionali, dovuti alla visione del proprio sangue.

Per molte persone, il prelievo di sangue non rappresenta un problema, ma solo un piccolo fastidio. Altri avvertono tale procedura come ansiogena e necessitano di piccole strategie per essere aiutati. Per un numero esiguo di persone, le condizioni fisiche delle vene in seguito a terapia endovenosa oa frequenti prelievi oppurela semplice difficoltà nel trovare alcune vene, possono rendere il prelievo estremamente difficoltoso.


Suggerimenti Per Aiutare i Bambini Ad Affrontare un Test Medico

In genere i bambini si sottopongono raramente agli esami; tuttavia esistono delle situazioni nelle quali alcuni test si rendono necessari. In questi casi, i bambini possono aver bisogno di aiuto per affrontare procedure a loro poco familiari. Il dolore o anche il fastidio derivato dal prelievo dei campioni per i test, può essere superato grazie ad una particolare attenzione e premura nei loro confronti. Le coccole possono diminuire il senso di paura e di ansia normali in queste situazioni. Di seguito sono riportati alcuni consigli generali e comportamenti utili ad aiutare i piccoli pazienti ad affrontare le procedure mediche, ma anche informazioni specifiche circa la raccolta dei campioni di feci e/o urine, il prelievo di sangue o di un tampone faringeo.

Preparare il/la bambino/a — Può essere utile preparare il/la bambino/a a ciò a cui andrà incontro spiegando semplicemente le modalità e le motivazioni per le quali deve sottoporsi ad un certo test, dando così al/alla bambino/a il tempo di abituarsi all'idea prima dell’inizio di qualsiasi procedura.

Incoraggiare a fare delle prove — Proponete al/alla bambino/a di fare delle prove di quanto avverrà, mentre si trova ancora a casa o in un luogo confortevole e familiare. Può essere utile proporgli di utilizzare un pupazzo o un giocattolo come paziente, ricreando con il gioco quanto avverrà.

Aiutare il/la bambino/a a vedere le cose in prospettiva — Rassicurare il/la bambino/a con similitudini familiari; ad esempio può essere utile dirgli che un prelievo di sangue sarà veloce come salire le scale di casa o più rapido che cantare una filastrocca.

Prospettare una ricompensa — Può essere utile prospettare al/alla bambino/a una ricompensa da ricevere al termine dell’esame, così da distrarlo/a, spostando la sua attenzione su quanto avverrà dopo.


Sangue

Le vene dei bambini sono di dimensioni inferiori rispetto a quelle degli adulti e la quantità di sangue prelevata deve essere attentamente monitorata; per questo motivo, i pazienti pediatrici necessitano di particolare attenzione durante il prelievo di sangue. Il prelievo deve essere eseguito da un operatore sanitario esperto. Nel caso di bambini di età superiore ai due anni, il prelievo viene effettuato da una vena del braccio, presente nell’incavo del gomito. Di seguito sono riportati alcun suggerimenti per questa situazione.

Capire se il/la bambino/a vuole partecipare - Una delle cose più semplici da fare è capire se il/la bambino/a vuole partecipare attivamente. Alcuni bambini vogliono guardare; altri preferiscono guardare altrove. Se il/la bambino/a non vuole guardare durante il prelievo, può essere utile pensare a come focalizzare in maniera alternativa la sua attenzione, per esempio leggendo un libro o cantando la sua canzone preferita. È possibile chiedere al piccolo paziente: "Vuoi vedere come fa l'infermiera, o vuoi guardare questo libro con me?"

Provare – invogliare il/la bambino/a ad “allenarsi” a casa prima del prelievo. Per esempio potrebbe essere utile chiedere al/alla bambino/a di stare fermo/a, quindi di muoversi, e poi di stare fermo/a nuovamente, elogiando le sue capacità di controllo e stimolando così anche il senso di orgoglio nel dimostrare le sue abilità.

Preparare al “dolore” – Dire al/alla bambino/a che proverà un lieve dolore ma che sarà veloce e passerà subito, in modo da non coglierlo/a di sorpresa. Prima di entrare nella stanze del prelievo, spiegargli chi sono le persone (spesso in divisa) intorno e cosa faranno, al fine di fornire delle aspettative realistiche. È giusto informare il/la bambino/a che il prelievo può essere un momento difficile anche per gli adulti; cercare di evitare di dire di “essere buono/a” così da non sovraccaricarlo/a di troppa ansia.

Stare con il/la bambino/a – I genitori sono in genere incoraggiati a rimanere con i propri figli al fine di rassicurarli ed aiutarli durante il prelievo. I genitori forniscono infatti conforto fisico, distrazione e assistenza.

Fare respiri profondi – una buona tecnica consiste nel dire al/alla bambino/a di contare fino a tre e quindi buttare fuori l’aria e tutta l’ansia. L’espirazione lenta aiuta il riempimento ed il rilassamento delle vene rendendo il prelievo più semplice. Inoltre consentono al/alla bambino/a di rilassarsi fisicamente e mentalmente. Incaricare il/la bambino/a di contare fino a tre o di scegliere qualcuno che lo faccia per lui/lei, gli fornisce degli utili strumenti di controllo. In questo modo ha il tempo di prepararsi mentalmente prima dell’inserimento dell’ago.

Non prospettare una semplice puntura su un dito – spesso i genitori fanno l’errore di prospettare un prelievo tramite la semplice puntura di un dito. La scoperta di un approccio diverso può destabilizzare il/la bambino/a e fargli perdere la fiducia in quanto gli viene detto. La maggior parte degli esami richiedono quantità di sangue non raccoglibili da un solo capillare. Nel caso in cui la puntura del dito sia un’opzione realistica è giusto proporgliela ma non in caso contrario.


Urine

I bambini talvolta non sono inclini a raccogliere le proprie urine all’interno di un contenitore, specialmente se si tratta di un’esperienza nuova. L’assistenza necessaria da parte dell’adulto potrebbe essere vissuta come invasione della privacy. La resistenza del/della bambino/a può rendere la procedura lunga e stressante; per questo motivo è importante preparare il/la bambino/a e guidarlo/a nella raccolta che, di per se, non è dolorosa (ad eccezione dei casi in cui siano presenti eruzioni cutanee o infezioni).

Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti per limitare lo stress del momento.

Anticipare – Richiedere informazioni agli operatori sanitari per sapere se al momento dell'appuntamento sarà richiesto un campione di urina (ad esempio, nel caso in cui si sospetti la presenza di un'infezione del tratto urinario). Potrebbe anche essere utile sapere se il prelievo dovrà essere effettuato sterilmente, così da detergere accuratamente il/la bambino/a prima della raccolta.

Provare – Lasciar provare il/la bambino/a. Può essere utile far provare il/la bambino/a nei giorni precedenti il prelievo, a raccogliere le urine in un bicchiere di plastica e/o ad interrompere il flusso durante la minzione in modo da fargli prendere confidenza con il controllo del flusso di urine. Poi può essere richiesto di fare lo stesso nell’ambulatorio medico.

Rasserenare– Può essere utile spiegare che anche gli adulti raccolgono i campioni di urina allo stesso modo, e che possono aver bisogno di usare delle salviette detergenti nel caso in cui sia necessario raccogliere un campione di urine sterile. Rendere la procedura quanto più normale e serena possibile.

Bere – Incoraggiare il bambino a bere al fine di facilitare la raccolta.

Semplificare – Richiedere eventuali dispositivi utili per facilitare quanto più possibile la raccolta. La collocazione di un recipiente, come una padella, all’interno del wc può essere un modo semplice per rendere la procedurapiù familiare, rispetto alla raccolta in una provetta.

Distrarre il/la bambino/a dal dolore – nel caso in cui la minzione sia dolorosa per la presenza di infezioni o rash cutanei, possono essere adottate diverse strategie. Una di queste consiste nel chiedere al/alla bambino/a di “buttare via il dolore” facendo un grosso respiro ed quindi un espiro durante la minzione. Questo metodo può essere spiegato in anticipo così da aiutare il/la bambino/a a prendervi confidenza. Può anche essere utile aiutare il/la bambino/a a focalizzare l’attenzione su altre parti del corpo o su quello dei genitori, come ad esempio le mani. Per limitare la sensazione d’irritazione durante la minzione può essere utile versare un po’ di acqua fredda sopra l’area interessata.

Aprire il rubinetto - Il rumore dell'acqua corrente può aiutare il/la bambino/a ad urinare.

Usare la furbizia – Nel caso di adolescenti, il trasporto del proprio campione di urine può essere fonte di imbarazzo. In quel caso può essere utile utilizzare una borsa o altri metodi di “camuffamento” del campione.

Rendere la cosa interessante – Può essere di aiuto stuzzicare la curiosità del/della bambino/a dicendogli che l’infermiere ha una carta speciale che si colora con le urine. Chiedete al bambino di indovinare di che colore diventerà la striscia, e all'infermiere se il bambino può vedere la striscia colorata. Oppure chiedete al bambino di indovinare di che colore sarà l'urina raccolta: giallo dorato, giallo pallido, chiaro, ecc.


Feci

Molti bambini e adolescenti temono di dover fornire un campione di feci, anche se possono raccoglierlo nella privacy del proprio bagno. Fortunatamente il campione di feci viene richiesto raramente ai bambini.

Fatta eccezione per i neonati, per i quali il campione può essere raccolto semplicemente dal pannolino, la procedura è la stessa che per gli adulti. Il/la bambino/a tuttavia avrà bisogno del sostegno del genitore per raccogliere in maniera corretta il campione da portare presso lo studio medico o il laboratorio.

Di seguito alcuni consigli per facilitare la raccolta.

Riconoscere l’imbarazzo – Riconoscere che la cosa possa essere fonte di imbarazzo, non solo per i bambini ma anche per gli adulti, consente al/alla bambino/a di manifestare più facilmente i propri sentimenti ed accettare l’aiuto di un adulto. Usare frasi come: “Capisco che la cosa possa crearti imbarazzo, lo crea anche alle persone adulte; tuttavia è importante farlo perché…”

Semplificare – un metodo semplice per raccogliere il campione mantenendo una situazione piuttosto familiare, può essere quello di servirsi di un piatto di plastica posizionato dentro il WC per raccogliere le feci. Il/la bambino/a può così defecare normalmente e poi chiamare l’adulto per far rimuovere il piatto prima di urinare o utilizzare la carta igienica. Anche un pezzo di carta igienica posizionato correttamente può avere lo stesso utilizzo. I bambini più piccoli possono semplicemente utilizzare il vasino. In molti casi l’eventuale contaminazione con le urine non crea problemi all’analisi.


Tampone Faringeo

Il tampone faringeo può intimidire il/la bambino/a ma non si tratta di una procedura dolorosa o traumatica. Causa solo un fastidio momentaneo (conato di vomito) dovuto al contatto del tampone con la gola. Può essere utile spiegare la procedura al/alla bambino/a.

La raccolta del campione faringeo può essere difficile poiché richiede un certo grado di fiducia da parte del/della bambino/a. Un/una bambino/a che non si fida dell’infermiere difficilmente aprirà la bocca con conseguente ansia e stress per tutti i presenti. La procedura sarà più difficile nel caso di passate esperienze negative. La costrizione e l’utilizzo forzato di un abbassalingua può aver diminuito la fiducia del/della bambino/a nei confronti del personale sanitario, rendendo le cose più difficili.

Per facilitare il prelievo, può essere utile provare a mostrare al/alla bambino/a un tampone, dandogli un bastoncino da tenere e toccare, e spiegando che il tampone, che verrà messo in bocca per raccogliere un campione dalla gola, è simile a un grande cotton-fioc.

Gli operatori sanitari conoscono in genere varie tecniche, come richiedere al/alla bambino/a di fare un urlo; questo spinge la lingua in basso, eliminando la necessità dell’abbassalingua e facilitando il rapido inserimento del tampone.

Nel caso in cui temiate che il campionamento possa essere difficoltoso, chiedete consigli sugli accorgimenti da utilizzare per non intimidire il/la bambino/a ed evitare resistenze.


Suggerimenti per aiutare l'anziano ad affrontare un test medico


Ciò che per un adulto sano può sembrare un semplice test medico, può essere una vera e propria sfida per l'anziano. Esistono alcune ragioni per le quali si deve avere maggior cura nei confronti di un anziano che si sottopone ad un test medico:

L'anziano è molto più soggetto ad avere danni alla vista, all'udito o cognitivi, tali da rendere più difficoltosa la comprensione delle istruzioni fornite o di ciò che deve essere fatto per il prelievo del campione.

Gli anziani hanno più problemi legati all'equilibrio o la motilità è questo rende il prelievo del campione fisicamente difficoltoso o pericoloso.

A volte un prelievo ematico è reso difficile dal fatto che nell'anziano la pelle è più sottile, la cute è meno elastica e le vene sono più fragili ed inclini al sanguinamento. Per questo motivo, alcune persone potrebbero richiedere di far eseguire il prelievo a persone che, per esperienza, conoscono come in grado di eseguire manovre di prelievo meno traumatiche.

Per le persone affette da demenza, un semplice prelievo può essere traumatico e portare a reazioni violente. In questi casi, la necessità del test deve essere attentamente valutata.

Oltre ogni problema di tipo fisico o emozionale, talvolta si pongono anche delle difficoltà di tipo economico che possono far desistere l'anziano dall'effettuare un test di laboratorio.

Se il sottoporsi ad un test può essere fonte di preoccupazione per una persona anziana, è sempre bene parlarne con il medico. Può essere utile discutere riguardo i motivi per i quali il test dovrebbe essere eseguito e come i risultati ottenuti potrebbero variare lo stato di salute o l'andamento della terapia.



Il Prelievo Ematico: Breve Viaggio nel Laboratorio



Ti sei mai chiesto cosa succede al tuo prelievo ematico una volta raccolto? Questo viene “mandato al laboratorio di analisi” ma, nel dettaglio, cosa significa? Questo articolo si prefigge di farti conoscere brevemente come viene processato il campione.

Tutto il processo che va dal prelievo del campione fino alla refertazione dei risultati, deve essere attentamente monitorato e tracciato. Il personale di laboratorio ha ormai a disposizione molteplici sistemi, spesso automatizzati, per accogliere e gestire il campione in ogni sua fase, assicurando il corretto processamento dello stesso, l’esecuzione dei test richiesti, la valutazione della correttezza dei risultati ottenuti e la corretta comunicazione del risultato al paziente od al medico competente.

Per ciascun tipo di esame esiste una modalità di prelievo ed un campione adeguato, in grado di consentire il reperimento del maggior numero di informazioni possibili.


Raccolta del campione

Il personale sanitario preleva un campione di sangue, in genere dal braccio, raccogliendolo nel contenitore (provetta) adeguato. Nella figura, l’infermiere inserisce un ago dentro la vena del braccio.

Qualora la natura dell’esame richiesto lo consenta, la stessa provetta può essere utilizzata per l’esecuzione di esami differenti. Talvolta però può essere necessario raccogliere più campioni di sangue in provette differenti, ciascuna con caratteristiche peculiari. Per alcuni tipi di esami infatti, possono essere richieste provette contenenti, ad esempio, particolari sostanze conservanti o anti-coagulanti, necessarie per la buona riuscita del test.


Etichettatura

I campioni devono essere raccolti in provette identificate tramite un sistema di etichettatura. Le etichette devono riportare almeno il nome del paziente ed un numero di identificazione. Spesso viene utilizzato a questo scopo un codice a barre (barcode). La corretta etichettatura e quindi identificazione e accoppiamento del campione e del paziente, è una fase cruciale del processo. Sulla provetta possono anche essere riportate informazioni circa gli esami da eseguire o le modalità di conservazione del campione.


Documenti

Dopo la raccolta del campione, questo viene trasportato nel laboratorio che eseguirà gli esami richiesti. Una volta nel laboratorio, il campione di sangue viene “preso in carico”(check-in) grazie all’utilizzo di un sistema di tracciatura. Le informazioni contenute sull’etichetta permettono al laboratorista di conoscere quali esami debbano essere eseguiti su ciascun campione e, poi, di accoppiare correttamente il risultato del o degli esami con il paziente.


Processamento

Spesso il campione necessita di una fase di “preparazione” al test. La maggior parte dei test di laboratorio viene eseguita su siero o plasma. Il plasma rappresenta la frazione liquida del sangue e viene separata dalla frazione corpuscolata raccogliendo il sangue in provette contenenti sostanze anticoagulanti e centrifugandolo ad alti giri per qualche minuto. In seguito alla centrifugazione, il plasma, di colore giallo chiaro, rimane nella parte alta della provetta, mentre le cellule ematiche si depositano sul fondo.

Il siero viene ottenuto raccogliendo il sangue in assenza di sostanze anticoagulanti e quindi lasciato libero di coagulare all’interno della provetta. In seguito alla centrifugazione, oltre alle cellule ematiche, sul fondo della provetta è pertanto presente anche il coagulo mentre nella parte alta è presente il siero, ossia la porzione liquida del sangue privata dei fattori responsabili della coagulazione.

Nel caso in cui venga richiesto sangue intero (come ad esempio per l’esecuzione dell’emocromo), allora il campione può essere analizzato senza nessuna fase preparatoria.


Esecuzione del test

Nella maggior parte dei casi, il campione di sangue viene analizzato tramite strumentazioni specifiche. Il campione di sangue può essere introdotto in strumentazioni capaci di eseguire anche un grande numero di esami su diversi campioni, in un ora. In linea generale, le strumentazioni di chimica clinica utilizzano siero o plasma mentre quelli di ematologia e coagulazione necessitano di campioni di sangue intero raccolti in provette contenenti sostanze anticoagulanti.


Risultati

Le strumentazioni sono in grado di fornire risultati sia in termini numerici che, spesso, anche sotto forma di grafici o immagini. La correttezza dei risultati ottenuti deve essere valutata sia dal punto di vista puramente analitico che clinico. La formulazione del referto richiede pertanto competenze sia tecniche e analitiche che cliniche e interpretative. In casi particolari, il risultato di alcuni esami potrebbe richiedere l’immediata comunicazione al paziente o al medico competente, della particolare situazione di pericolo per la salute in cui lo stesso si trova. In alternativa, i risultati vengono forniti al paziente tramite il referto di laboratorio.

Il tempo che intercorre tra il prelievo del campione e la formulazione del referto può variare molto, da alcuni minuti a qualche settimana. Questo dipende dalle caratteristiche del test, l’urgenza con il quale questo viene richiesto, l’organizzazione del lavoro e molti altri fattori.